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27 06 2013 | Rimini | Urbanistica, Marcello: Sbloccare Psc e Rue e aderire a ‘decreto del fare’

Giovedì, 27 Giugno 2013

tortora-chiaroRimini | Urbanistica, Marcello: Sbloccare Psc e Rue e aderire a ‘decreto del fare’

 

Una questione che potrebbe ostacolare Rimini nell’accedere alle politiche di rilancio del Governo Letta potrebbe essere rappresentato dallo stallo a livello amministrativo dell’approvazione degli strumenti urbanistici, psc e rue. Lo fa notare il consigliere comunale del Pdl Nicola Marcello che questa sera al proposito presenterà un’interrogazione in consiglio comunale. Nel corso di questa legislatura sono stati in molti ad invocare la emanazione di nuovi strumenti urbanistici, quali Psc, Rue, Poc che a detta di qualificati urbanisti e degli stessi tecnici comunali (“ quelli degli uffici”, genericamente detti), dovrebbero istituzionalizzare le linee di mandato del sindaco subentrante. Ad oggi, l’unico atto nuovo che abbiamo è il famigerato ‘Master Plan’, documento di edonismo politico, di impatto mediatico e di rompicapo per utenti e tecnici”, attacca Marcello.


“Ricordando che un rilancio dell’economia urbanistica locale e delle attività ad essa collegate, passa per i precitati atti e regolamenti di dovere della politica, e che non si può pretendere dai cittadini e degli operatori economici di fare, di fronte ad un immobilismo neoplastico della politica, vorrei invitarvi – dice Marcello al sindaco – ad esaminare ed a rendere operativo quanto contenuto nel Decreto del fare (69/2013) in vigore dal 22 giugno 2013. Esso dal punto di vista urbanistico prova a risolvere annosi problemi che hanno rallentato la crescita del nostro Paese e di cui la nostra città è un esempio emblematico”.
La questione ruota attorno all’aspetto dell’edificabilità e in particolare del miglioramento urbano: “Abbattere un edificio vecchio per realizzarne uno nuovo”, dice Marcello. “Non si tratta – assicura – di consumo del territorio, di cementificazione e di altre favole che si raccontano per essere puri come politici, o dei ‘neo-puri’ dell’urbanistica (ed in questo consiglio penso che ve ne siano)”.


A Marcello, in particolare, interessa quella parte del decreto che parla di ristrutturazioni e di ricostruzioni libere dalla sagoma pre-esistente. “L’articolo 20 del decreto legge 69 – spiega il consigliere del Pdl – modifica una serie di norme del Testo Unico dell’edilizia (380/2001) e a cascata, opera sulle Regioni (Corte Costituzionale 309/2011). Per sagoma si intende l’insieme dei punti che definiscono il perimetro esterno dell’edificio, con la conseguenza che le ristrutturazioni che dovevano rispettare l’identità della sagoma lasciavano pochi spazi a innovazioni. Per esempio non era possibile, dovendo rispettare la sagoma, spostare volumi, o concentrare più piani su una diversa superficie. Sagoma, volume e destinazione d’uso caratterizzano un intervento edilizio specie di ristrutturazione innovativa o di abbattimento e fedele ricostruzione. Poiché il volume è traslabile e la destinazione d’uso si collega alle categorie, adesso con l’eliminazione del vincolo della sagoma precedente, si è certamente reso più elastico il concetto di ricostruzione fedele”.


Un’occasione, quindi, quella del Decreto del fare utile per un settore che a Rimini dire in asfissia è usare un eufemismo (l’impresa edile) e per l’emergenza abitativa. Per questo Marcello chiede una “stima dei tempi di promulgazione degli attesi nuovi strumenti urbanistici in linea con le idee di questa giunta e del signor sindaco, in particolare, e la piena ed immediata attuazione di quanto previsto nel ‘decreto del fare’ in merito ad interventi di ristrutturazione edilizia in genere ed a quelli catalogati come ‘abbattimento e fedele ricostruzione’”.


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